Ascoltiamo i nostri occhi: i problemi della vista ai tempi della DAD.
Con l’arrivo della pandemia la Didattica A Distanza (DAD) è diventata a livello globale l’unico strumento efficace per consentire una accettabile continuità didattica a tutti gli studenti di ogni ordine e grado.
Questo ha però comportato, unitamente allo smart working, un drastico aumento del tempo trascorso online, che sia davanti ad una TV, allo schermo di un computer, di un tablet o di uno smartphone.
Secondo i risultati di un recente studio tedesco, in questi tempi di pandemia le persone spendono in media 9 ore e 45 minuti al giorno davanti ad uno schermo digitale: si parla quindi sempre più spesso di “Sindrome da Schermo Elettronico”. Questa sindrome colpisce addirittura il 75% delle persone che usano il computer, soprattutto quelle di età superiore ai 40 anni. Gli organi più colpiti da questa sindrome, quelli più coinvolti in questa specie di “maratona digitale”, sono ovviamente gli occhi.
La protezione degli occhi, sia degli adulti, sia dei bambini, è dunque fondamentale, soprattutto in questo momento in cui sono sovra stimolati.
Come fare?
Innanzitutto è molto importante tenere controllati gli occhi e la funzione visiva, sottoponendosi periodicamente ad una visita oculistica completa presso uno specialista oftalmologo: troppe volte si aspetta che si manifestino dei disturbi per andare dallo specialista e, quando lo si fa, spesso purtroppo è già troppo tardi.
La salute dell’occhio è fondamentale per conservare la propria capacità visiva, essenziale per la qualità della vita e l’autonomia personale nella vita quotidiana, come nel lavoro. Per questo motivo non va trascurata, né sottovalutata. Importantissimo iniziare i controlli periodici già in età scolare. Spesso, infatti, nei bambini i primi segnali di allarme in presenza di difficoltà visive portano i sintomi dell’ astenopia (mal di testa, lacrimazione, offuscamento visivo).
Inoltre, per aiutare bambini e ragazzi a combattere la “Sindrome da Schermo Elettronico” una valida soluzione è senz’altro quella di farli stare di più all’aria aperta. Far trascorrere ai bambini almeno 2-3 ore al giorno all’aperto, quando possibile, magari nelle ore intorno a mezzogiorno e con le dovute protezioni (occhiali da sole, cappellino con visiera, creme protettive per i più delicati), consente di godere dei benefici offerti dalla luce naturale del sole.
Infine, un altro aspetto da tenere in considerazione per quanto concerne la salute degli occhi è la lacrimazione: il cosiddetto “occhio asciutto” o “occhio secco” o “dislacrimia” è ormai un fenomeno molto esteso anche tra i giovani.
L’ uso continuativo e senza pause di schermi digitali può ridurre drasticamente di 3 volte la frequenza del fisiologico ammiccamento palpebrale. Questo porta inevitabilmente ad una notevole riduzione della funzione di “pompa” lacrimale normalmente svolta dalle palpebre, con conseguente riduzione della produzione di lacrime. In questo caso umidificare l’ambiente, fare delle pause ed utilizzare con costanza dei sostituti lacrimali può essere la soluzione ideale.
Un altro valido aiuto contro l’affaticamento oculare e la “Sindrome da Schermo Elettronico” sta nel seguire la regola anglosassone del 20-20-20: ogni 20 minuti fare una pausa di circa 20 secondi, distogliendo lo sguardo dallo schermo digitale per fissare un punto qualsiasi lontano almeno 20 piedi (6 metri).